La guerra che verrà (Brecht)

DER KRIEG, DER KOMMEN WIRD
Ist nicht der erste. Vor ihm
Waren andere Kriege.
Als der letzte vorüber war
Gab es Sieger und Besiegte.
Bei den Besiegten das niedere Volk
Hungerte. Bei den Siegern
Hungerte das niedere Volk auch.

B. Brecht – 1909

La guerra che verrà/ non è la prima. Prima ci sono state altre guerre./ Quando l’ultima finì, v’erano vincitori e vinti./ Tra i vinti la povera gente/ faceva la fame. Tra i vincitori faceva/ la fame la povera gente.

 

Guy Deutscher – Through the language glass (2010)

THROUGH THE LANGUAGE GLASS, Why The World Looks Different in Other Languages

Arrow Books, 2010

Si tratta di un testo di linguistica che apre la mente. Siamo abituati a pensare per cliché (il tedesco è una lingua razionale perché i tedeschi sono quadrati, l’inglese è indeterminato perché gli inglesi sono arruffoni, gli arabi pensano sempre alla religione perché il corano è scritto in arabo). Per lungo tempo, la cultura europea ha dato per scontati questi cliché. Poi li ha rifiutati in blocco, eliminando con essi l’idea che la lingua madre influenzi il modo di pensare delle persone. Il testo di Deutscher affronta lo stato della ricerca oggi. Per i profani affascinati dalla linguistica, un’avventura intellettuale simile, per piacevolezza, a un romanzo.

Il libro è disponibile in italiano per Bollati Boringhieri (2013), con traduzione di E. Griseri (–>qui). Per quanto il curriculum del traduttore sia eccellente, consiglio a chi ne abbia voglia la lettura in lingua originale, per la pulizia e la bellezza dell’inglese dell’autore.