Lo Stato del Delaware modifica la propria legislazione societaria… e rischia di perdere il suo primato in questo campo

Lo Stato del Delaware, comunemente noto nel mondo del diritto commerciale per la sua avanzatissima legislazione in materia di diritto societario, rischia, secondo il professor Eric A. Chiappinelli della Texas Tech University School of Law, di perdere il suo primato.

Questo Autore, nel suo saggio in uscita (Chiappinelli, Eric A., The Underappreciated Importance of Personal Jurisdiction in Delaware’s Success (December 3, 2013). DePaul Law Review, Forthcoming) descrive l’attuale tendenza delle Corti (in particolare della Court of Chancery) dello Stato a tentare di limitare “aggressivamente” l’emorragia di cause verso altre giurisdizioni statali americane.

A quanto risulta, a seguito della recente riforma di diritto societario dello Stato, seguito alla implementazione del Sarbanes-Oxley Act anche in Delaware, tale giurisdizione sta perdendo quella caratteristica di “Lussemburgo d’America” che l’ha reso, fin dagli anni ’30 del ‘900, lo Stato di elezione per la localizzazione di grandi società negli Stati Uniti.

A seguito di tali modifiche (per cui si rinvia a inhouseblog.org) parrebbe che, poco alla volta, il diritto societario del Delaware stia perdendo le sue caratteristiche di originalità che l’hanno portato a sviluppare alcune fra le soluzioni giuridiche che maggiormente hanno influenzato il diritto societario dell’intero occidente industrializzato nel corso del novecento (prima tra tutti la regola per cui l’amministratore di società risponde delle proprie decisioni d’affari unicamente se abbia violato uno dei tre doveri di base: rispettare gli obblighi di fiducia (non agire in conflitto d’interesse), agire in buona fede ed agire in modo responsabile (duty of care): la cosiddetta “business judgement rule“).

Secondo Chiappinelli, però, la radice del problema va ricercata principalmente nella “debolezza” dei principi di giurisdizione dello Stato del Delaware (in Italia parleremmo di competenza territoriale), che consentono, in determinate circostanze, la “migrazione” delle cause. Ciò provocherebbe, sul medio termine, una riduzione della massa di decisioni in materia societaria e, di conseguenza, una perdita della capacità dei giudici del Delaware di influire sullo sviluppo del diritto societario.

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